I tutor in autostrada sono sistemi elettronici che controllano la velocità media di un veicolo lungo un certo percorso, anziché la velocità istantanea come fanno i normali autovelox.
Il loro scopo è di garantire una maggiore sicurezza sulle strade, scoraggiando le infrazioni e i comportamenti pericolosi dei conducenti.
Tutor Autostrada: come funzionano
Il sistema tutor è composto da due portali, uno all’inizio e uno alla fine del tratto controllato, dotati di sensori e telecamere.
Quando un veicolo passa sotto il primo portale, il sensore rileva la categoria del veicolo (auto, moto, camion, ecc.) e attiva le telecamere che scattano una foto della targa, registrando data e ora di passaggio.
Lo stesso avviene al secondo portale. Un sistema centrale effettua il calcolo della velocità media del veicolo, confrontandola con il limite imposto per quella categoria.
In caso di superamento del limite, il sistema interroga gli archivi della Motorizzazione e degli autonoleggi per risalire all’intestatario o al conducente del veicolo e invia i dati alla Polizia Stradale, che provvede alla compilazione e alla notifica del verbale.
I tutor in autostrada funzionano con ogni condizione atmosferica o di visibilità (come nebbia) e la loro presenza devono essere segnalati dall’apposita segnaletica e segnalazioni elettroniche posti a una distanza variabile da 250 metri a 4 chilometri dai portali.
La lunghezza del tratto controllato può variare da qualche chilometro a decine di chilometri, a seconda delle caratteristiche della strada e del traffico.
Attualmente, i tutor autostradali sono attivi su circa 1550 chilometri di carreggiate autostradali, distribuiti su 166 tratte in tutta Italia.
Tutor Autostrada Mappa
La Mappa Tutor Autostrada è un servizio che mostra la posizione e la lunghezza dei tratti autostradali controllati dai dispositivi di rilevazione della velocità media, chiamati anche tutor.
Questa mappa è disponibile su diversi siti web, tra cui il sito della Polizia di Stato, che offre anche l’elenco delle tratte stradali dove sono operativi, giorno per giorno, gli autovelox e i tutor.
Differenza tra Tutor e Autovelox
I tutor autostradali misurano la velocità media di un veicolo in un determinato tratto di strada, mentre gli autovelox misurano la velocità istantanea al momento del passaggio.
Inoltre i primi sono composti da due portali, uno all’inizio e uno alla fine del tratto controllato, dotati di sensori e telecamere, mentre gli autovelox sono costituiti da un singolo strumento che esegue un controllo unico e singolo.
I tutor sono presenti solo sulle autostrade italiane, mentre gli autovelox possono essere utilizzati su qualsiasi tipo di strada. Inoltre i tutor sono esclusivamente fissi mentre gli autovelox sono anche mobili.
Se i primi prevedono una soglia di tolleranza pari al 5% e comunque non inferiore al minimo di 5 km/h, gli autovelox prevedono una soglia di tolleranza variabile a seconda della tipologia e della velocità rilevata.
Dove si trovano
L’elenco aggiornato delle tratte sottoposte a controllo è disponibile sul sito della Polizia di Stato o sul sito di Autostrade per l’Italia. Tra le tratte più lunghe ci sono quelle della A1 Milano-Napoli (circa 300 km), della A14 Bologna-Taranto (circa 200 km) e della A4 Torino-Trieste (circa 150 km).
Chi riceve una multa per aver superato i limiti di velocità imposti dai tutor autostradali può proporre ricorso presso l’ufficio del Giudice di Pace territorialmente competente, ma deve valutare attentamente se ci sono i motivi di diritto per farlo.
Infatti, il sistema tutor è considerato molto affidabile e preciso, in quanto sottoposto a verifiche periodiche da parte della Polizia Stradale e certificato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Inoltre, la multa viene notificata solo se la velocità media supera il limite di almeno il 5%, con un margine di tolleranza aggiuntivo del 5%.
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